“Abuses. Il corpo delle immagini” vuole offrire una lettura inedita dell’opera fotografica di Gioli, attraverso una selezione di oltre un centinaio di immagini che affrontano un tema centrale nella ricerca dell’artista veneto: l’indagine sul corpo e sulla natura morta. Le foto illustrano come la ricerca dell’autore sulle superfici fotografiche produca una carnalità dell’immagine fatta di innesti, suture e artifici. Per Gioli la fotografia non è documento ma emanazione del corpo, l’artista forza i limiti strutturali dell’immagine, le sue aberrazioni e gli effetti ottici, per utilizzarli come elementi drammatici. La tecnica del foro stenopeico -principio originario della camera oscura che rinuncia all’uso dell’ottica- il montaggio di fotografie e di pellicole trouvée, gli interventi di luce in sede di sviluppo, i trasferimenti della polaroid, gli inserti di stoffa e gli interventi con la pittura, costituiscono una narrazione visiva che trasforma il medium fotografico nell’icona che incarna la seduzione, il desiderio, la sofferenza del corpo.