In “Bedfellow”, Caroline Tompkins affronta e rappresenta i suoi desideri più intimi e le sue paure, esplorando il rapporto conflittuale tra piacere e pericolo nell’ambito della sessualità; l’intera sequenza è imperniata su una serie di dicotomie, morbidezza e durezza, desiderio e paura, attrazione e repulsione.
L’intelligenza del lavoro risiede nella sua sottigliezza nell’affrontare un tema tanto ampio quanto personale: l’autrice attinge da esperienze del passato che hanno plasmato la sua persona, avvicinandole con un linguaggio variegato, intrecciando un pizzico di humor a situazioni di intimità e vulnerabilità, alternando il tutto a paesaggi del West americano tanto idilliaci quanto privi di vita.
“Non so se avrei sentito il bisogno di realizzare il lavoro se non avessi dovuto ottenere un ordine restrittivo per un uomo e non fossi stata oggetto di revenge porn da parte di un altro. Allo stesso tempo, desideravo ancora entrambi quegli uomini. Voglio che il lavoro complichi questa esperienza, come tenere contemporaneamente in mano due verità opposte.” – Caroline Tompkins