Un sogno di moda, sfuggente, impalpabile, che Sarah Moon riesce comunque a catturare attraverso i suoi scatti evanescenti dalla grana potente. Una poesia di sguardi e gesti che trascende lo spirito e lo stile Dior, esprimendo la forza che emana dalle silhouette immaginate da Christian Dior e dai suoi successori, e in particolare da Maria Grazia Chiuri, Direttrice Artistica delle collezioni donna della Maison. Inno a una femminilità plurale, sublime in tutta la sua complessità, l’opera di Sarah Moon si rivela in un’opera originale, composta da tre bellissimi libri, ciascuno dei quali celebra le molteplici sfaccettature di Dior e l’essenza architettonica delle sue creazioni. Un primo volume presenta una selezione di composizioni messe in scena alla Fondazione Le Corbusier di Parigi, esplorando le infinite variazioni del bianco e nero, fissando i modelli iconici di Christian Dior dal 1947 al 1957. Queste immagini sono segnate dalla grazia del modello maiorchino Andrea Gutiérrez “che ha incarnato questa donna senza tempo, di ieri o di oggi” come scrive la fotografa nel suo preambolo. A volte invocando il colore, le foto condivise nella seconda collezione tornano indietro nel tempo, per sondare gli archivi Dior. Accompagnate da un testo di Olivier Saillard, le opere di Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri raccontano così, di fronte all’obiettivo dell’artista, la storia di una Casa in perpetuo movimento.