“Paesaggio Italiano” è uno degli ultimi libri di Luigi Ghirri, è un volume che nasce come catalogo per la mostra di Reggio Emilia del 1989 e che si pone, con tutta la discrezione del suo autore, come paciere tra due correnti di pensiero divergenti in ambito architettonico: ascoltare il mondo o accettarne la trasformazione? La fotografia gentile di Ghirri non lo pone a figura autenticatrice del lavoro altrui, ma come disvelatore di aspetti, di funzioni e di segreti che restituiscono il vissuto di un’architettura. Quello che per gli altri è percepito come impurità diventa per lui il particolare caratterizzante, il simbolo del “darsi”, del semplice esistere di qualcosa nel mondo esterno; diviene oggetto colmo di fascino, imprescindibile dall’essere fotografato.
Con lo sguardo di un osservatore partecipe, ma che cerca di liberarsi dall’abitudine, Luigi Ghirri percorre tematiche, spazi e oggetti in maniera casuale solo in apparenza, destreggiandosi in un tempo quasi sospeso dal quale traspaiono l’amore e l’affetto dell’appartenenza; gli stessi che si percepiscono nella dedica in apertura, a Paola, “senza il suo aiuto e amore prezioso questo lavoro non esisterebbe”; gli stessi che provano tutte le persone che il fotografo riuscì a conquistare nel corso della sua breve vita, e non solo.
Firmato con dedica