Un sogno irrazionale ad occhi aperti, un flusso di coscienza oscuro e intrigante, uno sforzo per intrecciare le parole con l’indefinito fino a fondere questi due elementi in un’unica sequenza organica ed emotiva, ricca di rime visive, contrasti e ambiguità.
Utilizzando con arguzia l’ambivalenza tipica del materiale d’archivio, l’autrice ci conduce in un viaggio onirico e sospeso, esplorando il tema dell’oscurità e del misto di terrore e attrazione che caratterizza il nostro rapporto con le tenebre, metafora di morte e di passaggio verso un mondo altro.