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Fabio Boni: Respiro. Un attimo prima che tutto cambi

22 Aprile 2022 @ 18:00 - 20:30

22 Aprile 2022 @ 18:00 20:30

Fabio Boni
Respiro. Un attimo prima che tutto cambi
23 aprile – 21 maggio, 2022
Inaugurazione: venerdì 22 aprile dalle 18.30

Il primo lavoro di Fabio Boni, datato 1993, si intitola Volti: ritratti in bianco e nero su sfondo bianco, nel tentativo di scorgere, nei segni che il tempo ha lasciato sulle fisionomie, dettagli delle storie personali dei soggetti fotografati.
La carriera del fotografo prende il via dal ritratto: per diverso tempo, l’interesse di Fabio Boni si concentra strettamente sulla persona; lo spazio per il paesaggio non è contemplato.

Con il passare degli anni, i suoi progetti diventano i muri di una vecchia casa di famiglia sui quali l’edera comincia a creare una trama: la natura si insinua nelle fotografie, prima concedendosi lo spazio di una virgola tra i diversi ritratti, piano piano assumendo un ruolo sempre più centrale, fino a diventare importante terreno simbolico.

Nei due lavori che verranno esposti sulle pareti della galleria di Micamera e che danno il titolo alla mostra, uno del 2018 e uno del 2020, l’indagine naturale e sul territorio arriva a intrecciarsi con le dinamiche personali e sociali che costituiscono i luoghi, ritraendo il paesaggio come fondamentale depositario della memoria collettiva.

In Respiro, il giardino di Maura, fotografato dal 2018 al 2020, è un luogo in cambiamento, che segue naturalmente il ciclo delle stagioni, ma al contempo si modella sulle storie di vita delle persone che lo frequentano e lo abitano. ‘Gli alberi sono una presenza, una forza, una necessità, sono ricordi di storie e di persone, fanno parte della memoria di chi li ha piantati e li custodisce’.

 

 

In Un attimo prima che tutto cambi, due generazioni ai poli apposti sulla linea della vita, si mescolano sullo sfondo di una collina appena fuori dal centro urbano. Si parla qui di una comunità che si occupa di conservare, tutelare, garantire gli ultimi anni – o attimi – di vita delle sue persone più anziane, e lo fa affiancando, anche solo simbolicamente, quelle persone anziane ai bambini, rendendo entrambe le generazioni importanti custodi per la realizzazione del futuro.

La collina, il territorio, la “natura che accoglie”, è la depositaria della memoria collettiva che costituisce la comunità stessa, ed è incaricata di raccogliere questa memoria e trasformarla in conoscenza per i più giovani, affinché si realizzi il futuro.

 
Fabio Boni è nato nel 1965 a Reggio Emilia, dove vive e lavora.
Nella sua ricerca si è dedicato principalmente al ritratto e alla fotografia sociale, lavorando in Italia e all’estero dall’inizio degli anni novanta.
Impegnato nell’indagare il volto umano in chiave sociale-psicologica, esordisce nel 1993 con Volti, lavoro dedicato a bambini e anziani, i poli estremi della vita. Nel 1996 partecipa alla collettiva AEmilia, promossa dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia.
I suoi lavori del 1997, La campagna e il deserto, fotografie al popolo profugo dei Sahrawi e del 1999, Vidonci. Un campo profughi in Slovenia, segnano un’importante svolta nel linguaggio del fotografo, che inizia a lavorare sulle conseguenze delle guerre.
Da allora, il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre e pubblicato in diversi cataloghi.
Nel 2020 pubblica il libro autoprodotto Respiro, disponibile qui.
Dal 1997 è docente di ritratto fotografico presso il CFP Bauer di Milano, ha tenuto corsi e workshop presso lo Studio Marangoni di Firenze, il Liceo Artistico Chierici di Reggio Emilia e conduce interventi didattici in scuole di ogni ordine e grado.

 

Micamera

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