Tra il 1974 e il 1993 sono state prodotte Volvo 240 per un totale di 2.850.000, assicurandosi il posto di autovettura più scelta nei paesi nordici e divenendo così un simbolo per queste aree.
In quegli anni, possedere una Volvo 240 era sinonimo di sicurezza, di luogo comune. Squadrata, ma familiare era un’auto solida e affidabile, che poneva la funzionalità prima della forma, senza lasciare spazio a fronzoli. Era LA macchina, ambasciatrice del concetto socialdemocratico scandinavo.
In seguito a questi anni splendenti e con l’avvento del liberalismo e del postmodernismo la Volvo 240 cadde come vittima dei tempi nuovi. Tutti iniziavano a cercare l’unicità e la “macchina comune” non era più contemplata.
Nonostante questo processo di modernizzazione, al 2012 erano ancora registrate 17.000 Volvo 240 come circolanti per le strade del Nord Europa.
Helge Skovin ha fotografato queste auto così come le trovò. Parcheggiate di fronte ad una casa, in una strada privata, in un parcheggio, all’interno di un garage, posta sul lato di una via, nell’area di un cortile… In situazioni che si possono definire come gli habitat naturali di un’automobile.
In questa serie di fotografie è rappresentato il modo di vivere, il desiderio di ritrarre nella maniera più neutrale possibile il paesaggio del quotidiano, inserendovi sempre un soggetto d’eccezione.