Daniel Shea ripropone in questo libro il suo interesse per la densità e il caos della città, sviluppando alcune riflessioni politiche e sociali sull’America del post-capitalismo. Mettendo in relazione alcune fotografie scattate nel suo vicinato, a Long Island City, con quelle della città di Brasilia e dell’arida Searles Valley nell’Ovest americano, Shea si inoltra così in una riflessione su come l’architettura, nonostante le sue ambizioni utopiche, rafforzi in realtà i confini di classe e le diseguaglianze economiche. Le immagini sono quasi sfuggenti a un primo sguardo, ma dense di richiami estetici. L’occhio sofisticato di Shea si concentra sulle forme e i contorni delle cose, quasi alla ricerca di un’elemento grafico, che però viene contrapposto ad una grande sensibilità pittorica per texture e colori.
Le connessioni tra le immagini sono fluide, mai dichiarate o palesi. Da scoprire.
Daniel Shea con questo lavoro ha vinto nel 2018 il Foam Paul Huf Award, destinato ai fotografi sotto i 35 anni.