Trolley Books, 2005
Copertina rigida, 22×29,2 cm
160 pagine, fotografie a colori
Lingua inglese
Disponibile su ordinazione
Durante il suo 15° compleanno, Carrie Levy era intenta ad aspettare il ritorno del padre. All’epoca egli era stato condannato a quattro anni di reclusione. In “51 Months”, l’autrice restituisce, mediante l’utilizzo della macchina fotografica, una traccia di quegli anni, punteggiati dall’assenza del padre dalle loro vite, dal vuoto che l’uomo ha lasciato, vuoto stracolmo di ricordi aggravati dalla sua dipartita. Quel giorno l’autrice si recò nel penitenziario all’interno del quale egli era detenuto. Ci volle un anno intero affinché Carrie cogliesse le conseguenze, il significato di quel giorno, di quella visita fatta alla persona che le ha donato la vita. A scuola la sua storia era oggetto di pettegolezzi: gli sguardi malvagi, i sussurri, gli sguardi diretti. Prese la macchina fotografica iniziando a fotografare gli spazi vuoti della sua casa, sulla strada, fuori dalla prigione (sua madre faceva il viaggio di andata e ritorno di ben 10 ore quasi ogni fine settimana per andare a trovare suo marito), nel suo giardino inutile. Ma non è stato inutile. Queste immagini rievocano la perdita, i paesaggi vuoti e gli interni che sembrano privi di significato ma nel loro insieme cantano una canzone narrativa di quei quattro anni. È una storia singolare, che si è interrotta quando suo padre è tornato a casa nel marzo 2000. Levy ha parlato con suo padre per 15 minuti del crimine commesso. Da allora non è stato più menzionato. Quattro mesi dopo, a giugno, Carrie Levy chiuse il coperchio della valigia sotto il letto che conteneva le 500 immagini che aveva scattato.
Informazioni aggiuntive
Peso | 1 kg |
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Isbn |
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Category: Contemporanei
Tag: Documentary, storytelling