La fotografia di Karin Müller interpreta brillantemente il paesaggio di Los Angeles da un nuovo punto di vista: qui il paesaggio è mostrato come una fetta della superficie terrestre, mai puramente rappresentativa della geografia, della regione o della città. I paesaggi non sono mai stabili: evocano l’assenza umana così come la presenza umana e si spostano con le coordinate spazio-temporali del desiderio umano.
L.A. di Müller è un mondo in cui il sintetico e il globale hanno superato il naturale e il locale, dove il paesaggio è diventato una rete mutevole di sogni viventi. Le sue immagini sono entrambe rappresentazioni immediatamente reali e stranamente distanti dei cambiamenti vertiginosi che stanno dipanando la nostra vita quotidiana: cattura un’era in cui il cambiamento economico è scritto nelle strade, nei corpi e nella trasformazione di quasi ogni forma del costruito (e ambiente naturale.
Concepito e realizzato in collaborazione con l’antropologo e scrittore Rodney Sappington, “Angels in Fall” è un commovente documento visivo e testuale della più sconcertante delle città contemporanee.
“Angels in Fall di Karin Apollonia Mueller è la rappresentazione fotografica più convincente di Los Angeles dai tempi di Ed Ruscha negli anni ’60 e della primavera di Los Angeles del 1986 di Robert Adams.” — Martin Parr e Gerry Badger,