Binidittu – Nicola Lo Calzo

“Da diversi anni, sto lavorando a un progetto fotografico intitolato Cham in cui documento i lignaggi e le varie memorie della schiavitù coloniale.
Questa ricerca mi ha portato dalle coste dell’Africa occidentale alla periferia di Port au Prince, dai quartieri dimenticati di New Orleans alle rive del fiume Maroni fino alla periferia di Santiago de Cuba.
Per la prossima tappa di Cham, continuerò il mio lavoro sulle rive del Mar Mediterraneo, in particolare in Sicilia, con il progetto Binidittu.
Il Mediterraneo non è mai stato un confine. Il Mare nostrum è sempre appartenuto a coloro che lo attraversano, ci vivono e lo controllano. I migranti di oggi attraversano le sue acque in cerca di una nuova vita.
Come la maggior parte dei locali, probabilmente non sanno che queste acque mortali sono state la patria di un altro migrante, simbolo di libertà ed emancipazione. Si chiamava Benedetto o Binidittu, come lo ribattezzavano affettuosamente i siciliani. Figlio di schiavi africani, nato a San Fratello in provincia di Messina, visse e morì in Sicilia come frate eremita (1526-1589). Canonizzato nel 1807 come San Benedetto il Moro, fu il primo santo nero della Chiesa cattolica.
Nonostante fosse un “migrante”, un “rifugiato” o “un’africano”, i siciliani dell’epoca si resero conto dell’umanità di Benedetto e ne fecero il santo patrono di Palermo.
Questo progetto fotografico vuole contribuire alla riscoperta di Binidittu, ripercorrendo l’improbabile vita di San Benedetto il Moro, ed esplorando i luoghi storici della sua agiografia, le motivazioni dei suoi seguaci, il culto delle reliquie, e le pratiche religiose e secolari a lui dedicate in Sicilia e altrove nel Mediterraneo.”