La sceneggiatura di un film di culto quale Blow-Up accompagnato da una sezione di 22 fotografie…
Il film ritrae il mondo patinato della società consumistica della Londra degli anni Sessanta. In questo mondo, dove le persone scontano la solitudine e l’indifferenza dovute alla mancanza di comunicazione, quest’ultima diventa una forma espressiva puramente convenzionale che riduce le cose a puri segni. Da un fotogramma all’altro, l’opera evolve nelle più diverse direzioni, assumendo ora le caratteristiche del racconto giallo, ora quelle della proiezione paranoica o della fantasia psichedelica. Procedendo per successive approssimazioni, si giunge alla scena finale che ribadisce come nella moderna società dei consumi la realtà abbia un contenuto quasi esclusivamente virtuale.