Con questo lavoro erbografico Geene continua a costruire un’opera che è espressione della straordinaria bellezza dell’irrilevante. La sua ricerca di esemplari con vari tipi di formazioni e deformazioni conferisce al Libro delle Piante una dimensione teratologica. Nel lavoro di Anne Geene, la fotografia stessa è raramente al centro. Tolte dal loro contesto, le immagini spesso non sono altro che la registrazione di un fatto poco appariscente. L’arte di Geene è incentrata sulla raccolta, sull’immagine in relazione ad altre immagini e sulla capacità di creare nuove immagini unendole e disponendole. Il risultato potrebbe ridefinire “inverosimile”, aggiungendo una connotazione nuova, creativa e positiva. Il Libro delle piante ti porta in una spedizione attraverso il microcosmo di foglie, boccioli e fiori verso rami, steli e tronco, cadendo in quel macrocosmo di erba, erba, arbusto, cespuglio e albero. Un mondo con una variazione incommensurabile di colore, forma e dimensione. Protagonista una forma di vita superiore, una “macchina organica” che ci accompagna nel silenzio.