“Se fossi costretto a spiegare di cosa parla il libro, direi che si tratta di un’esplorazione della psiche dell’ immigrazione. L’immigrazione è un salto nel vuoto, un’esperienza non particolarmente incompresa, semmai poco riconosciuta, un’esperienza nascosta nel bilanciarsi invisibile degli opposti: lo scontro del nuovo mondo col vecchio, il lato sociale e quello introspettivo, il ricordo personale e quello storico. La valigia metaforica contenente tutte queste immagini, all’apparenza disordinate e prive di consistenza narrativa, non è altro che l’insieme delle memorie stratificate di un’esistenza al contempo personale e collettiva.” – Igor Posner