Come percepiamo l’ambiente in cui viviamo? Qual è il nostro rapporto con il mondo sensibile? Come catturare l’invisibile con il mezzo fotografico? In Cloud Physics, la fotografa americana Terri Weidenbach esplora la vitale interconnessione tra le nuvole del nostro pianeta e le intime forme della sua vita biologica.
La spina dorsale di questo lavoro è una serie di fotografie (per le quali Weifenbach ha ricevuto una Guggenheim Fellowship nel 2015) realizzate in una struttura di ricerca americana per lo studio e la misurazione delle nuvole, la loro origine, struttura, particelle e reazioni. Gli astrusi strumenti che vediamo nel libro sono progettati per esprimere fenomeni atmosferici effimeri come dati numerici, ma la macchina fotografica di Weifenbach – e il suo modo di guardare – ci restituisce il nostro mondo organico terrestre come un mistero non quantificabile. Le scene immortalate nelle sue fotografie – minuscole variazioni di luce, umidità, fuoco, fulmini, nebbie e vapori iridescenti, scorci del regno animale e vegetale – sono come miti che si dispiegano attraverso le pagine, su uno sfondo di eventi meteorologici senza fine.
In un brillante saggio, Luce Lebart esamina il lavoro di Weifenbach nei contesti storici dell’arte visiva e della scienza ambientale.