“Constructed Landscapes” è un corpo di lavoro costituito da paesaggi messi in scena, fatti di negativi a colori raccolti e montati, scattati in luoghi diversi, fusi e trasformati mediante l’atto di tagliare e giuntare. Le fotografie che ne risultano sono una fusione, “reale” ma virtuale ed immaginaria. Tale fusione mira a trasformare un luogo specifico – inizialmente carico di significati personali, ricordi e connotazioni – in uno spazio di maggiore universalità. In dialogo con la storia della fotografia, “Constructed Landscapes” fa quindi riferimento ai primi processi pittorici della stampa combinata e agli esperimenti modernisti con le pellicole. Il lavoro si impegna anche con discorsi contemporanei sulla manipolazione, sul divario analogico / digitale e sugli effetti che questi hanno sullo status della fotografia. Attraverso questo lavoro, Talmor crea uno spazio che sfida la specificità, che si riferisce apertamente al transitorio e che offusca metaforicamente luogo, memoria e tempo.