Realizzate nel dedalo di canali che costituisce il delta del Danubio, le fotografie di Camilla de Maffei documentano la vita nella regione più orientale dell’Europa, al confine tra Romania e Ucraina, lungo le sponde del Mar Nero.
In gran parte spopolato, il labirinto di lande acquitrinose impone una vita solitaria ai suoi pochi abitanti, la cui esistenza è profondamente radicata nella natura circostante: qui, non appena tramonta il sole, cala l’oscurità. Il territorio diviene immagine dell’animo di coloro che lo abitano, in grado di orientarsi nonostante la totale mancanza di punti di riferimento, il passare delle stagioni ne scandisce l’esistenza e l’acqua che fluisce imperturbabile rende la perfetta metafora dello scorrere inesorabile del tempo.
Ora che ne ho appreso i meccanismi, so che perdersi volontariamente è un’esperienza radicale. Che serve per capire. Per capirsi.