Elle S’Est Appelée Successivement Rachel, Monique, Szyndler… – Sophie Calle

Elle S’Est Appelée Successivement Rachel, Monique, Szyndler, Calle; Pagliero, Gonthler, Sindler. Ma Mère Aimait Qu’On Parle D’Elle.

È un libro da scegliere con il cuore. Un libro che è delicato a partire dal suo aspetto, di fodera in raso bianco, ricamato con una frase in oro, il cui ultimo periodo racchiude l’anima del volume stesso: “Ma mère aimat qu’on parle d’elle”. Sophie Calle, omaggiando la madre, si destreggia, in questo suo lavoro, tra la vita e la morte. È la sua catarsi ad affascinare. È, ancora una volta, il suo esporsi senza censure, in un momento difficile, che la pone così vicina a noi, così vulnerabile.
“Rachel, Monique…” è un progetto complesso e prezioso; fatto di fotografie nuove e vecchie, costituito da estratti di diari personali e di riflessioni stampate in rilievo sulle pagine, perché possano essere palpabili a tutti gli effetti. “Rachel, Monique…” è un discorso personale e dinamico per via dell’oggetto in cui è racchiuso: uno scrigno che conduce al tesoro della vita eterna, tramite il ricordo. Nessuno, più dell’autrice stessa, avrebbe meglio saputo onorare il significato espresso da Roland Barthes ne “La Camera Chiara”; nessuno, più di Lei, avrebbe potuto meglio inorgoglire la madre che (per non smentire le parole del mio incipit), secondo un racconto della Calle, quando vide posizionare dalla figlia la macchina fotografica ai piedi del suo letto di morte esclamò: <<Finalmente!>>.