Emmet Gowin trova nella sua famiglia e nel suo immediato ambiente naturale una sicurezza e un equilibrio che gli permettono di andare oltre nella sua comprensione del nostro pianeta. Poi, allontanandosi dal suo universo intimo e particolare, il suo sguardo si rivolge al paesaggio in senso lato: paesaggi carichi di reminiscenze storiche (essenzialmente biblici) come il sito di Petra in Giordania o la città abbandonata di Matera in Italia e altri devastati da fenomeni naturali (eruzione del Monte Saint Helens nello stato di Washington nel 1980) o dalla mano dell’uomo.
Ma come un moderno Ulisse, il suo giro del mondo è solo una lunga deviazione che lo riporta alle origini, cioè al suo paesaggio natale, alla sua famiglia, a Edith.
Questo libro, prodotto in stretta collaborazione con Emmet Gowin, contiene più di 200 immagini e offre la visione più completa del suo lavoro. Gowin firma due testi inediti, accompagnati da un articolo del curatore della mostra Carlos Gollonet e da un testo di Keith F. Davis, chief curator of photography del Nelson-Atkins Museum of Art, Kansas City, Missouri.
Fotografo americano, Emmet Gowin è diventato famoso nel suo paese per i ritratti che ha realizzato alla sua famiglia, in particolare alla moglie Edith, ispirazione e motore della sua produzione artistica. Con la sua apparente semplicità e la sua mancanza di pretese, il suo lavoro si inserisce nella tradizione inaugurata da grandi fotografi che considera i suoi maestri: Eugène Atget, Alfred Stieglitz, Walker Evans, Robert Frank, Harry Callahan, Frederick Sommer. e per cui l’opera d’arte non è il culmine di un progetto o di un’opera ma qualcosa
intimamente legato alla vita. Emmet Gowin ha insegnato fotografia dal 1973 al 2009 alla Princeton University, ispirando a sua volta un’intera generazione di fotografi.