“Verene entra nelle vite della sua gente, mostrandoti come stanno, senza imbarazzo da nessuna parte. Il loro stare insieme è dato per scontato così apertamente che lo spettatore si sente in ogni momento come uno di loro, un membro del clan.
Il colore di Verene [è] tenero, caldo e sensuale, anche se smette di essere glamour. . . inondandoli tutti con una strana, dolce storia d’amore. Queste immagini trasmettono la sua dolcezza agrodolce per un mondo più piccolo in cui è cresciuto ma che non condivide più, ma che ha lezioni per insegnargli le tendenze dell’invecchiamento, della disabilità e di altre difficoltà.
Molti spettatori hanno familiarità con le visite a casa in questo stato d’animo, che Verene rende luminoso e fatale. ”
– Max Kozloff, The Theatre of the Face: Portrait Photography Since 1900