Il 4 giugno 2015 la nonna di Diana Tamane venne accusata di contrabbando per aver tentato di attraversare la frontiera tra Lettonia e Russia con due vasi di fiori. Desiderava porli sulla tomba di suo nonno a Pytalovo, prima Abrene. Nel 1945 Abrene fu annessa all’URSS, così come tutto il resto del territorio lituano. Ma nel 1991, quando la Lettonia ottenne l’indipendenza, Abrene rimase parte della Federazione Russa e, ancora oggi, è richiesto un visto per accedervi. Ancora una volta, le complesse storie della politica interferiscono con i desideri, i bisogni e isogni dei cittadini comuni.
Se pensiamo sommariamente a cosa produce buona arte, la prima cosa che ci viene in mente è lavorare con quello che abbiamo davanti agli occhi. Tamane riprende il materiale visivo che la sua famiglia ha prodotto e le rielabora attraverso diversi livelli formali e tecnici, formulando domande universali come: cosa si fa una volta che si spegne la telecamera? Finoche punto la pelle è davvero il nostro confine ultimo? Cosa succede quando si muore?
L’autrice parte dal divano di casa dei suoi, seduta con le donne della sua famiglia, per compiere poi diversi viaggi, ognuno dedicato ad un membro della sua famiglia. Ogni travalicamento dei confini si somma agli altri, a formare una immagine in grado di ribaltare ogni stereotipo sui paesi baltici.
La madre di Tamane viene incaricata dalla figlia di filmare la strada che percorrerà sul suo camion, dal nord al sud della Francia. La fotografa prende il footage e, partendo dalla trattativa con la madre du questioni banali come le batterie che si scaricano più velocemente di quanto si carichino o come la decisione di includere o meno nel video l’audio delle telefonate, arriva, con umorismo, a rivelare i sintomi del veloce cambiamento dei sistemi economici, l’incapacità delle persone di adattarsi ad esso e le incomprensioni che questo fenomeno crea.
Entrambi i genitori dell’autrice travalicano confini per lavoro. Confini che fisicamente non esistono, ma che marcano indelebilmente le differenze tra Europa orientale e occidentale, condannando una grande parte di stati dell’Unione Europea ad una costante e violenta diseguaglianza sociale ed economica.
Flower Smuggler è stato selezionato tra i finalisti di Arles – The Photobook Award 2020 e di Paris Photo Aperture Book Awards 2020