“Se gli occhi vedessero come vede la fotografia di Boubat, potrebbero mai sopportarlo?” Con queste parole Marguerite Duras s’interrogava sul mistero silenzioso e profondo delle immagini di Edouard Boubat, tra i più importanti autori di quell’umanesimo fotografico che ha reso celebre la Francia e i suoi interpreti-fotografi. Apparentemente, le splendide, romantiche a volte struggenti immagini di bambini nei Boulevard parigini, o di coppie innamorate sui lungosenna o, fuori dai confini, i teneri amanti di un Portogallo ancora rurale o la gioia improvvisa di una ragazza giapponese che ride sotto una pioggia di fiori bianchi, potrebbero sembrare immagini tenere e semplici, sbocciate come per caso. In realtà, queste fotografie racchiudono una complessità compositiva, una ricchezza formale e una professionalità altissime, come solo un maestro dell’obiettivo quale era Boubat, poteva comporre. Il libro, splendidamente stampato e rilegato, è la prima monografia completa di questo grande della fotografia francese e internazionale. Nel volume, le splendide immagini sono intercalate da brevi testi, ricordi, pensieri, poesie di celebri e importanti amici (come Marguerite Duras, Prévert o Doisneau) e da appunti e note dell’autore stesso e rivelano, una volta di più, la profondità che c’è dietro un tocco lieve come quello di Boubat: “Un niente possiede la fecondità dell’infinito”.