François Jonquet vive a Bordeaux, dove lavora come medico di base dei sordomuti. E’ nato nel 1967 e fotografa da quando è ragazzo. Per un certo periodo ha smesso – erano i tempi della facoltà di medicina – ma poi ha ripreso quando è diventato papà. Questo libro, stupendo, è la sua prima pubblicazione e raccoglie fotografie diversissime tra loro, scattate nell’arco degli ultimi vent’anni.
Le immagini evocano nostalgia e desiderio, invitando a riflettere sulla bellezza transitoria presente nell’ordinario. Uno sguardo su un viaggio personale, trascendendo la documentazione per diventare, più significativamente, un’esplorazione dell’esperienza umana. Nel regno di Jonquet il tempo si è fermato, il banale si è trasformato in straordinario e le storie non dette sono lette ad alta voce.
“È come se ci fosse qualcosa di nascosto in queste immagini. Si tratta del mio viaggio interiore, un processo di presa di coscienza che ho intrapreso negli ultimi 20 anni. I ritratti mostrano quasi sempre persone colte in momenti contemplativi, e forse sono, in effetti, ritratti di me stesso.
(…) La mia famiglia somiglia a un arcipelago composto da cinque isole collegate tra loro da fondamenta sottomarine. Ho la sensazione di essere con e accanto a queste isole, osservandole da una prospettiva esterna. Mantenere una certa distanza mi permette di fotografarle. Ma nel profondo, desidero che questa distanza diminuisca”.
François Jonquet
Void si conferma tra gli editori più interessanti del panorama internazionale. Il libro è un oggetto quasi scomposto nella sequenza, che pure risulta infine perfettamente equilibrata: un racconto in cui le immagini sembrano prendere il sopravvento, per poi sparire e lasciarci solo con l’impressione dello sguardo dell’autore.