Libro d’esordio per Katrin Koenning e Sarker Protik, artisti che vivono a migliaia di miglia di distanza. Tra loro, un dialogo attraverso le peregrinazioni fotografiche.
La particolarità di questo volume è che raccoglie immagini prodotte attraverso la fotocamera di un telefono cellulare, dispositivo che permette di catturare in maniera semplice il quotidiano, quasi in maniera ossessiva, sicuramente veicolando l’impulsività dell’atto fotografico.
Raccontano la propria vita, una volta chiusa alle spalle la porta di casa.
Fotografie di luoghi comuni si trasformano in questo volume nero in affascinanti cornici, frammenti che evocano creature immaginarie, luoghi fantastici, galassie senza tempo…
Così come lo vediamo, presentato come un lavoro unico, in cui solo alla fine veniamo a scoprire chi ha scattato cosa, le voci combinate di questi due artisti riescono a generare una sorta di viaggio attraverso un territorio inesplorato, sospeso tra il quotidiano e il paranormale, tra la notte e il giorno.
In questo buio avvolgente si rivela la leggerezza abbagliante e miracolosa, che solo occhi penetranti potevano catturare.