Nel corso di 22 anni, Cristian Ordóñez colleziona una serie fotografica in cui rivela il desiderio di costruire un mondo abitabile personalizzato, da e per gli esseri umani. L’autore si concentra su città che sembrano soddisfare ogni nostro bisogno senza alcun limite e di cui non si conosce né la fine né l’inizio. Sono luoghi indistinguibili, mondi paralleli in cui spaziare con la fantasia e in cui perdersi.
Da un lato viviamo la fantasia di questi mondi creati ad hoc dall’autore, dall’altro ci immergiamo in un mondo di angoscia e di sensazioni sconosciute che ci portano a vagabondare con l’occhio alla ricerca di qualcosa che ci è familiare.
Ordóñez propone così una passeggiata meditativa per chi si addentra in questo libro, suggerendo la presenza di vita nonostante i paesaggi che a tratti appaiono ostili all’uomo. La sequenza diventa così un invito a riflettere su come potrebbe essere stato il paesaggio in passato e su come esso sarà dopo che la presenza dell’uomo sarà soltanto un ricordo lontano.
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