“Una benché lontana parentela con la fotografia”, diceva Boccioni, “l’abbiamo sempre respinta con disgusto e disprezzo perchè fuori dall’arte”.
Quando ci si avvicina al mondo del futurismo, ci si stupisce sempre di come proprio i futuristi, affascinati dalla modernità e dal progresso, avessero difficoltà ad accettare i due mezzi di comunicazione tecnologica per eccellenza: il cinema e la fotografia. L’ambita pura registrazione della realtà, infatti, dovrebbe escludere qualsiasi atto di percezione da parte dell’artista.
Giovanni Lista, anche per questo motivo, sceglie nel suo volume di non trattare solamente la fotografia futurista in sé, che per la maggior parte si limita all’analisi di alcuni aspetti scientifici (ad esempio, i fotogrammi di Marey e Muybridge per la decodificazione del movimento).
Il volume prende in considerazione più i rapporti che sono intercorsi tra fotografia e futurismo, mostrando come il mezzo fotografico possa, oltre a mezzo artistico, fungere anche da contatto tra arte e divulgazione.
Emerge lampante in queste pagine, il tentativo futurista di far proprio il tempo. la simultaneità, la cinetizzazione, la compenetrazione, la trasparenza dei corpi, sono conseguenze del tentativo futurista di iscrivere il tempo nell’immagine, assumendone l’epifania al codice più immediato del livello iconografico.
Rara edizione numerata di 1000 copie