Con“Good Hope”, Carla Liesching fornisce un resoconto frammentario unendo testi e immagini che riguardano i giardini e i terreni di Capo di Buona Speranza, in Sudafrica, luogo storicamente rilevante all’apice dell’Impero, ora fulcro di movimenti di resistenza anticoloniali, nonché luogo di nascita dell’artista. Posto a metà strada della cosiddetta “la rotta delle spezie”, questo luogo diventa soggetto di un’analisi dalla natura documentaria e archivistica, che unisce saggi personali e materiale fotografico trovato dall’autrice a pubblicazioni commerciali dell’epoca dell’apartheid, opuscoli per turisti, numeri di National Geographic e Life e album di famiglia. Il progetto offre una ricerca critica e allo stesso tempo introspettiva del Colonialismo – Suprematismo bianco, mettendo in discussione le azioni stesse del guardare, raccogliere, catalogare, scoprire, conoscere e nominare.