Pierre-Elie de Pibrac si reca in Giappone nel 2020, un paese che ha vissuto lo tsunami di Fukushima e dove gli abitanti si dedicano poco alle loro emozioni, preoccupazioni psichiche e intime. Poi attraversa il paese e parte per incontrare persone il cui destino è stato sconvolto a seguito del terremoto.
Il titolo dell’opera Hakanai Sonzai vi fa riferimento con questa traduzione: “Mi sento io stesso una creatura effimera”. Così, nel corso delle pagine di un libro, che si dispiega come un album di grande formato, il lettore penetra lentamente nell’intimità di donne, uomini e bambini, che lentamente diventano “personaggi”. Il fotografo realizza ritratti in camera da letto, in luce naturale, come immagini mentali raccontate dai soggetti stessi e immaginate dall’artista.