La tradizione vuole che sia la figura materna a rappresentare il cuore attorno al quale i componenti di una famiglia ruotano; accade anche in questo caso, pure se in un modo diverso.
Le fotografie mostrano le cose, gli oggetti ammassati e quasi stratificati, che sono la manifesta e ingombrante traccia della presenza della sindrome ossessivo-compulsiva della mamma della Hampton che la spinge ad accumulare, riordinare e distruggere ciò che aveva appena sistemato. Un tacito accordo lega tutta la famiglia – Leonie, i suoi fratelli, il compagno e il marito della madre – nello sforzo sincero e amorevole di favorire la guarigione dalla malattia con la consapevolezza che il rapporto eccentrico che la mamma instaura con la famiglia, e poi con il resto del mondo, è pieno di aspetti strani se non patologici ma anche teneri, divertenti, a volte buffi e, in fondo, pieni d’amore.
Segnalato da Alec Soth come uno dei più bei libri pubblicati nel 2011.