Il fotografo Eadweard Muybridge (1830-1904), spesso definito il padre dell’immagine in movimento, presentò nel 1887 il suo lavoro seminale intitolato “Animal Locomotion“, il quale rappresenta sicuramente il corpo di lavoro più influente e duraturo che l’artista abbia mai prodotto. Finanziato dall’Università della Pennsylvania, il progetto divenne un sistematico studio del movimento animale e umano, che fu in grado di aprire nuovi orizzonti non solo in campo scientifico ma anche per l’arte emergente che rispondeva con il nome di fotografia.
Ogni immagine, facente parte della serie, mostra uno stesso soggetto colto nel mentre di un unico movimento. Muybridge documentò numerose forme di movimento di molteplici specie animali, molte delle quali ospitati all’interno degli spazi dello zoo della città di Philadelphia, come per esempio bradipi, piccioni e canguri. La sua ricerca si spinse anche al movimento dei corpi umani impegnati nelle azioni di: camminare, correre, saltare, scendere le scale, tirare di scherma, lottare ecc.
Nel primo esame approfondito di questo imponente corpo di lavoro (l’uomo produsse ben 20.000 scatti durante i tre anni di lavoro), “Indecent Exposures” posiziona l’impresa rivoluzionaria al centro dei progressi che risultarono essere cruciali nell’era moderna.