Dal 2013 le nostre storie si sono intrecciate con quelle di chi, in una vita di privazioni, ha trovato accoglienza in una comunità spigolosa e violenta, ma sorprendentemente umana. Durante la convivenza prolungata siamo stati costretti a ripassare la nostra stessa identità, fino a disintegrarne i confini che ci separavano da loro. Legami spezzati e legami creati. Nella realtà di cui siamo stati testimoni, droghe e illegalità sono effetti collaterali di una plausibile forma di adattamento all’emarginazione. Con questo lavoro vogliamo mostrare la vita sotterranea alla Gara de Nord con uno sguardo sgombro da pietà e pregiudizio, per rendere il pubblico partecipe di un incontro personale.