Penso al negoziante che ha indicato i fori di proiettile nel muro del suo piccolo negozio di souvenir all’aeroporto di Atatürk dove i terroristi avevano ucciso a colpi di arma da fuoco 48 persone. E il tassista che mi ha mostrato le foto sul cellulare dei suoi colleghi ha mandato in frantumi il taxi, dello stesso attentato terroristico.
Il 2012-17 è stato un periodo turbolento e violento a Istanbul e permea On The Threshold.
La consapevolezza dell’imprevedibile violenza e vulnerabilità era costantemente presente sul tram, in coda per l’autobus e mentre camminavo per la città. Ho sentito una specie di irritazione in attesa e ansia interiore tra gli sguardi svolazzanti delle strade.