“La Cucaracha”, canzone popolare spagnola da cui prende il nome questo libro di Pieter Hugo, descrive uno scarafaggio che, avendo perso una gamba o due, fa fatica a camminare. Il coro, simile ad un tintinnio che unisce umorismo e disprezzo, è profondamente legato all’espressione culturale, geopolitica, storica e culturale del Messico. La cucaracha che ha perso una gamba è il simbolo della resilienza tipicamente messicana di fronte alle difficoltà, in un luogo dove quotidianamente convivono gioia e tragedia.
La morte è centrale nel libro, cruda ma mai patetica. “La Cucaracha” è un invito a guardare oltre i teschi, gli scheletri e altri luoghi comuni che tipicamente vengono associati al paese, per scorgere una connessione profonda e complicata con la morte, che forse noi occidentali dovremmo imparare a conoscere e valorizzare piuttosto che banalizzare.