“Tra il mondo inarrestabile che cambia, il caos, la crescita, la perdita, le risate e le lacrime sono arrivata a un punto in cui non riuscivo a respirare. Mi sentivo come se stessi annegando. Sono andata all’argine sul fiume Mississippi, vicino a casa di mia madre e ho camminato con la mia macchina fotografica. Fu allora che ho iniziato a vedere il mondo intorno a me in un modo diverso. Ho guardato attraverso una telecamera per la maggior parte della mia vita, ma ora potevo vedere una quiete, una lentezza che pareva quasi essere congelata nel tempo.” — Adrianna Ault
Levee nasce dalla ricerca personale di Adrianna Ault, concentrata nel paesaggio intorno a New Orleans, dove è cresciuta da bambina.
La zona è attraversata da numerosi corsi d’acqua, spesso imprevedibili, che rendono vulnerabile il terreno che circonda la città. L’autrice utilizza questa metafora per tracciare un confronto tra il paesaggio fisico e quello emotivo degli abitanti della regione, dando vita a una sequenza personale e delicata, bagnata di luce e soffusa di nostalgia.
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