In questa retrospettiva sul lavoro di Miguel Rio Branco si legge tutta la ricchezza e la complessità del Sud America contemporaneo. Mostrando la violenza, la pelle e la carne, Rio Branco rivela i frammenti proibiti della società; immortalando tutto ciò che è istintuale, l’autore arriva ad offrire un ritratto che, più che di America latina, parla dell’umanità intera.
Facendosi scorrere davanti agli occhi i suoi trent’anni di lavoro, si coglie quanto l’arte del fotografo abbia a che fare con la contaminazione e il confine, ma sia contemporaneamente resistenza e trascendenza.