<<Il primo incontro con l’ovest americano, nel 1970, è stato sufficiente per infondere in me il fascino per l’iconografia delle case mobili. Solo un secolo prima gli americani furono protagonisti di una grande migrazione verso l’ovest, con la speranza di divenire agricoltori o commercianti. Continuarono il loro flusso migratorio anche dopo la seconda Guerra Mondiale, questa volta però muniti di case mobili prefabbricate, investendoci spesso la loro pensione. Sono questi “nuovi pionieri dell’Ovest”, raggruppati in comunità, che hanno trasformato il paesaggio occidentale e gli ambienti circostanti per via di una nuova architettura della mobilità.>>
Edizione limitata di 350 copie, firmate e numerate dall’autore.