20.12.53 – 10.08.04 è un corpo di lavoro realizzato da Moira Ricci tra il 2004 e il 2014. Raccoglie una serie di fotografie della mamma – una per ogni suo anno di vita – che l’artista ha manipolato digitalmente, inserendosi in ciascuna di loro.
La fotografia mostra in questo lavoro tutto il suo potere, diventando strumento di realizzazione di un desiderio irrealizzabile.
Come scrive Roberta Valtorta nel testo che accompagna il libro: “Avverrà così un processo di impossessamento di tutta la vita di Loriana, dalla nascita alla morte, come il titolo del lavoro dichiara. E perché questa operazione sia vera fino in fondo, Moira si vestirà, si pettinerà, si truccherà, si atteggerà con attenzione nel modo richiesto dalle mode delle varie epoche della vita della madre (…). Solo così, e dolo dopo un lungo lavoro, la finzione, la falsificazione, sarà (..) verità, come Cindy Sherman (…)”
Il volume, disegnato dall’autrice stessa, è un oggetto semplice che ricorda un album di famiglia. Le immagini, a colori o in bianco e nero a seconda delle fotografie di origine, sono accompagnate da brevi e significative didascalie.
Un libro d’artista molto intimo e al tempo stesso una pubblicazione che per semplicità e forza visiva diventa una storia che ci appartiene.
Il lavoro, a cura di Roberta Valtorta, si è aggiudicato il PAC2021 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Il libro è realizzato dal Museo di Fotografia Contemporanea.
Testi di Roberta Valtorta, Andrea Cortellessa e Lydia Flem
