Il lavoro di Jean-Michel Fauquet si situa a metà strada tra la scultura, il disegno, la pittura e la fotografia. Mescolando i diversi linguaggi Fauquet vuole raggiungere una dimensione che va oltre l’immagine, smette infatti di “lavorare su una fotografia quando tocca la realtà”. E se una volta André Breton ha detto “smettila di volermi altrove”; Jean-Michel Fauquet, a sua volta, desidera costantemente un altrove. Forse, il nostro. Almeno, quella in cui tutti possono regolare liberamente il proprio accesso al mondo.