Thomas Struth scatta fotografie di foreste in diverse parti del mondo dal 1998. Ognuno dei suoi ‘paradisi’ – che ha trovato in Cina, Giappone, Australia, Brasile, Germania – è un pezzo di natura dedicato a un tema specifico. La nuova edizione di questo volume si espande con 11 foto inedite e contiene le intere serie, a cui si sono aggiunte quelle scattate in Perú, Florida e Hawaii.
Alberi, rami e foglie creano una trama fittissima che ci impedisce di scorgere l’orizzonte e la profondità del paesaggio, che possiamo solamente immaginare. Gli squarci di giungla di Struth segnano l’inizio di un nuovo approccio al modo in cui la superficie delle immagini fotografiche cattura il nostro sguardo, indirizzandolo in molteplici direzioni. Grazie alla loro ricchezza di dettagli, le immagini ci immergono in un silenzio che deve essere ascoltato a lungo prima di poterne conoscere le regole.
Dai primi ritratti documentari di famiglie e paesaggi urbani, fino al caos armonico delle giungle, l’occhio di Thomas Struth ha viaggiato per il mondo cercando nuovi modi di rappresentarne la complessità, trovando la presenza dell’inconscio nel visibile. Nei loro saggi contenuti nel libro, lo psicologo Ingo Hartmann e lo storico dell’arte Hans Rudolf Reust fanno luce sulla nostra attuale comprensione della cosiddetta natura selvaggia, il suo sfruttamento e la sua mistificazione.