O costituisce una ricerca sulla purezza e sul rapporto tra sofferenza e trascendenza, il titolo stesso racconta di un momento di reset: un simbolo aperto, uno zero, un ciclo senza fine.
Influenzato dalla mistica francese Simone Weil, Rodriguez sfida i suoi soggetti a lasciarsi andare: i corpi si contorcono e crollano mentre si protendono verso la purezza, oscillando tra energia e perdita di controllo: quanto potere abbiamo sulla direzione in cui siamo diretti?
La sequenza intreccia i nudi a fotografie di tazze vuote che rimandano alla tasseomanzia, pratica di divinazione dei fondi di caffè, omaggio alle origini dominicane dell’autore: esse rappresentano la sospensione dell’esistenza tra passato e futuro, intrappolata in un presente volatile in continua transizione.