“ Questo progetto si è sviluppato in due movimenti: quello dell’azione stessa del camminare, del percorrere gli angoli e le fessure di un dato territorio, e quello dell’interrogatorio continuo che, più che cercare risposte, si sforzava di pensare a nuove domande che potessero permetterci di avviare un dialogo sulle realtà possibili. Queste passeggiate sono state stimolate anche da un doppio approccio, quello della fotografia e quello dell’antropologia, che ha suggerito contemporaneamente due diverse relazioni e due diversi linguaggi, combinati per presentare finalmente un intero universo creato tanto dall’ascolto e dalla comprensione delle vicende umane quanto dal gioco. dello sguardo e dell’interazione”.
Irma Estrada, dal testo del libro