Nel 1983, Katsu Naito si trasferisce a New York da un piccolo paesino in Giappone a soli diciotto anni. Due anni dopo, comincia a scattare fotografie per le vie di Harlem, riuscendo non si sa come a guadagnarsi la fiducia dei suoi abitanti. Mescolando fotografia di paesaggio e ritratti en plein air che ricordano inevitabilmente il lavoro di Richard Avedon ma anche quello di Diane Arbus, Naito restituisce una visione sia documentaria che narrativa di quell’epoca e quel luogo, riallacciandosi alla tradizione di artisti stranieri che raccontano il popolo americano e il suo modo di vivere.
Dei ritratti forti i suoi, che sono capaci di creare un collegamento visivo ed emozionale con lo spettatore, andando oltre tempo e spazio.