Promise Land dell’artista americano Gregory Eddi Jones è un’epopea visiva che scardina la tradizione fotografica; il capolavoro The Waste Land (1922) di T.S.Eliot funziona come punto di partenza per creare una sequenza di immagini che riprende da dove, quasi cento anni fa, il poema si è fermato.
Usando fotografie di archivio e pubblicitarie come materiale di partenza, Jones altera le foto attraverso l’uso del digitale e dell’inchiostro da stampa, creando opere dall’aria pittorica che ricordano la tecnica dell’acquerello.
Partendo da un bagaglio che attinge dall’immaginario popolare e dalle illustrazioni delle fiabe , l’artista muta e trasforma le fotografie e le pubblicità che ha a disposizione in opere d’arte suggestive e senza tempo. Il risultato che è una sequenza che forma una sinfonia visiva di quasi duecento immagini.