“Radici è una memoria fisica, il segno del tempo. Radici è la costante voglia di sopravvivere, di espandersi, di lasciare una traccia, è l’eredità del nostro passato e l’elaborazione del nostro presente. Radici è qualcosa che cresce sottoterra, qualcosa che appartiene alla natura, e alla natura tornerà. Radici è un viaggio che esplora un rapporto ancestrale con la natura, l’ambiente circostante, le forme e i ricordi. Una delle principali matrici si trova nella Cannobina Valley, dove vivevano i miei nonni, dove cresceva mia madre, dove trascorrevo le mie estati. Oggi la Valle è per la maggior parte un territorio abbandonato. Radici prende forma da lì, da quei ricordi nebulosi e temi inconsci, come un’elaborazione di tracce e conflitti sepolti in cui il successo, in termini di vita, dipende dall’atto di mantenere una forma o di essere deformati.”