Registro pendiente di Jordi Guillumet e Mònica Roselló esplora proprio l’antropologia del visibile, analizzando non tanto il significato delle immagini quanto il modo in cui, in quanto frammenti del mondo, esse sono in grado di incarnare la sensibilità, le attività dello spirito umano […]
La selezione di fotografie che compongono questo libro è una ballata di cose viste o pensate, organizzate secondo forme, silenzi ed evocazioni intime e poetiche. Disposte, una dopo l’altra, pagina dopo pagina, queste fotografie appaiono e scompaiono, prendendo il loro tempo, ricordandosi reciprocamente, come nel flusso di un respiro lento: una pietra, un volto, il mare, uno specchio, una poesia, un ramo , una mano, un serpente, un libro, un corpo, una foglia, un sentiero – in breve, come un abbraccio infinito del vivo e del senza vita, del presente e dell’assente. Un’esaltazione in immagini dell’immenso valore della vita, finché dura.”
Marta Gili, dal testo del libro