Riprendiamoci il Parto! è un manuale fotografico teorico-pratico sul parto naturale. E’ una delle primissime pubblicazioni sull’argomento, e incontrò parecchie resistenze nel mondo dell’editoria, tanto che la proposta iniziale fu di pubblicarlo con tutti i dettagli anatomici censurati.
Per le femministe post-sessantottine stesse, il parto negli anni ’70 era ancora un argomento controverso, il larga parte considerato come un’istanza piccolo-borghese che portava via tempo e lavoro alla rivoluzione. Una specie di menomazione e debolezza che andava scontata con l’allontanamento dalla partecipazione attiva e militante.
E’ da questa sensazione di essere “un po’ meno femministe” legata alla gravidanza che Raven Lang e, dopo di lei, le compagne italiane che hanno scelto di tradurre il libro, sceglie di raccogliere le testimonianze di amiche e conoscenti per ridare dignità a quest’esperienza.
Per essere stato pubblicato nel 1978, questo volume ha un che di straordinario: le testimonianze delle donne sembrano tremendamente attuali. Oggi, che molte artiste hanno portato l’attenzione su questioni biologiche puramente femminili (tra altre Carmen Winant con il suo My Birth, SPBH, 2018), questo libro rimane un documento coraggioso di un’epoca in cui le donne, nonostante gli ostacoli, hanno ricominciato a considerare il parto come un evento naturale, senza nulla di cui vergognarsi.