Per più di tre decenni, Gerry Johansson ha portato il suo occhio acuto e sensibile sui paesaggi periferici di tutto il mondo, da Ulan Bator all’Antartide. L’estate spagnola lo vede tornare in uno dei primi luoghi che ha catturato la sua immaginazione: le pianure della Spagna centrale. La cappella è rimasta impressa nella memoria di Johansson e, decenni dopo, lo ha portato a tornare e riscoprire il patrimonio architettonico, il significato religioso e la bellezza del paese. Con queste immagini viene condotta un’indagine su un paesaggio in cui si sono depositate migliaia di anni di tracce culturali. La composizione esigente di Johansson e le delicate tonalità in bianco e nero rivelano un territorio transitorio in cui i cavi telefonici trascendono i vecchi crocifissi, l’intonaco moderno incontra la pietra consumata dal tempo e le ombre dei megaliti industriali si estendono alla cieca attraverso la polvere.