La metà del XIX secolo è stata caratterizzata da cambiamenti radicali all’interno della società. Nuove teorie sull’uomo e sull’universo hanno sconvolto le tradizionali visioni religiose del cristianesimo: Dio stava morendo, ma Nietzsche non aveva ancora ufficialmente eretto la sua lapide. Il trionfo del positivismo materialista insieme all’industrialismo cominciavano a mostrare le loro prime carenze, con conseguenti crisi sociali e psicologiche. Intellettuali e artisti divennero sostenitori di ideali critici nei confronti della civiltà: questo può essere visto nella letteratura del Naturalismo, nell’Arte espressionista e in tutto il Decadentismo. Durante questo periodo, quando i vecchi valori furono scossi ma i nuovi non si erano ancora del tutto formati, un’ondata di credenze irrazionali e superstiziose si riversò nel mondo occidentale. Alla fine del XIX secolo furono praticate innumerevoli forme di credenze occulte e nacquero numerose società segrete che si occupavano di magia.
Il lavoro di Supreme Vice è contemplare la nostra suscettibilità a credenze irrazionali che spesso deriva dal desiderio di comprendere meglio l’ordine naturale delle cose in un tempo in cui Dio è morto e la scienza non è in grado di fornirci risposte soddisfacenti. Le fotografie di Supreme Vice invocano la morte come unica verità oggettiva della nostra esistenza.