Masao Mochizuki ha documentato sistematicamente un anno di televisione giapponese, creando un archivio di trasmissioni consumate incessantemente durante i dodici mesi. Usando una macchina fotografica modificata, Mochizuki ha catturato immagini multiple in un singolo fotogramma, dando vita a 35.600 immagini singole.
Questi elaborati montaggi rispecchiano l’erratica fusione tra cultura, dramma e notizie che il mezzo televisivo trasmette nel suo ciclo infinito, e con essa l’arbitrarietà della fruizione degli spettatori.
I dettagli delle storie e degli eventi ritratti si perdono in una massa di attimi fugaci e le narrazioni sono presentate senza alcun dettaglio del loro significato o della loro gravità . Importanti fatti di cronaca internazionale sono qui rappresentati accanto a frivoli intrattenimenti, mentre la televisione trasmette costantemente il suo contenuto con una distaccata razionalità .
Television, corpo di lavoro eseguito con magistrale intelligenza, ci restituisce un documento sul meccanismo che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della nostra visione sul mondo che ci circonda.