The Rocket’s Red Glare utilizza la vita dello scienziato tedesco Wernher von Braun come metafora del modo selettivo in cui viene raccontata la storia. Questa serie sfida la narrazione spesso duplice di eventi significativi del XX secolo, a partire dalla Germania dell’epoca nazista fino allo sbarco sulla Luna. L’interesse di Diener per l’interpretazione di questa catena di eventi deriva dal suo stesso confronto con la storia e con la mia complicata eredità tedesca relativa alla Seconda Guerra Mondiale.
Barbara Diener: “I miei sentimenti complessi riguardo alla mia eredità sono incarnati nella vita di Wernher von Braun. Un nazista diventato scienziato della NASA, la vita di von Braun è stata piena di contraddizioni come lo sono stati i suoi rivoluzionari razzi, utilizzati sia come missili che come veicoli spaziali. Nel 1932, Wernher von Braun andò a lavorare per l’esercito tedesco, che l’anno successivo cadde sotto il dominio nazionalsocialista. I resoconti sull’anno esatto in cui si unì al partito nazista variano, ma nel 1937 era il direttore tecnico del Centro missilistico dell’esercito a Peenemünde, dove fu creato e testato il razzo V2 (Vengeance Weapon 2). Questi missili, che bombardarono Londra, furono fabbricati in una fabbrica sotterranea da operai schiavi che, se sopravvivevano, sopportavano condizioni orribili. Gran parte del passato nazista di Wernher von Braun è stato secretato per decenni per celebrare il suo contributo alla corsa allo spazio degli Stati Uniti, ad esempio come ingegnere del Saturno V, il razzo che ha portato l’uomo sulla Luna. Piuttosto che presentare una visione completa di questa storia, lascio intenzionalmente dei buchi nella narrazione. Queste lacune servono come domande, per vedere come le storie passano attraverso le generazioni e come i fatti vengono distorti, abbelliti o sminuiti”.
